Martedì 1 Agosto 2000

Dopo colazione saliamo verso il Teide, tra le continue lamentazioni di Alfredo che non ama i vulcani. Il parco del Teide offre un panorama molto bello di lave recenti con vegetazione a pulvini di una dipsacacea rosa. Maria nota anche la margherita del Teide, la ginestra bianca ormai sfiorita, un lotus fiorito di giallo e dei pini di un verde tenero, quasi biondo. Decolliamo alle 17.17 dall'aeroporto Reina Sofia, in ritardo rispetto al pianificato. Ci troviamo subito nella foschia e dobbiamo fare diverse miglia sull'oceano prima di liberarcene. Ci avviciniamo a Madeira sorvolando un tappeto di nubi che ci nasconde il mare per poi diradarsi così da vedere le isole minori dell'arcipelago prima dell'arrivo all'aeroporto di Funchal, famoso per i suoi venti e i costanti wind-shear. Seguiamo l'atterraggio a Funchal (Michele ai comandi) dal diario di Maria: l'atterraggio a Madeira è a dir poco emozionante, con l'aereo che dopo aver toccato viene risospinto in alto prima di potersi fermare definitivamente. Pare un cavallo imbizzarrito che non vuol sottomettersi alle briglie. Visto da Alfredo: al punto di toccata 20 nodi tesi, raffiche a 35, Rosario (un anemometro posizionato in finale, utile per la valutazione dell'intensità dello shear del vento) rivela 14 nodi tesi. Attraversando i 1000 piedi in discesa, inizia la "centrifuga". Durante la fase di avvicinamento intermedio, l'escursione della velocità indicata dal nostro anemometro supera i 30 nodi. Durante la nostra preparazione (briefing) affinata durante la crociera, sappiamo che dovremo considerare più punti di controllo, per riattaccare, nel caso in cui i parametri non ci soddisfino. Ultimo punto sarà proprio in pista, dove sono in corso dei lavori e la lunghezza disponibile per il nostro atterraggio è di 1631 metri.
Per il nostro aeroplano sono più che sufficienti, anche per effettuare il mancato avvicinamento a terra, nel caso in cui il completo arresto non sia avvenuto prima di 500 metri dal termine della pista. Per questo motivo, con flap settato per la minima escursione, manteniamo inizialmente 30 nodi in più della normale velocità di atterraggio e arriviamo sulla soglia pista prima di ridurre la potenza del motore.
Le potenti raffiche ci fanno "ballare" parecchio, ma Michele è bravissimo nel tenere le ali livellate. Dopo frazioni di secondo dalla prima decisa toccata, le raffiche di vento ci riportano in volo, ancor prima di riuscire a decelerare a quella velocità che sommata al vento non produrrà più portanza. L'aeroplano sempre in perfetto centro-pista, e livellato ritocca il suolo per fermarsi definitivamente pochi metri oltre la metà pista. Anche durante il rullaggio, questa volta con vento in coda, è necessaria una potenza del motore più alta del normale affinchè l'efficienza delle superfici di controllo ci aiutino a mantenerlo "appruato". Quando scendiamo dall'aereo facciamo fatica a stare in piedi. Michele monta in piedi sul ruotino per evitare che il muso si sollevi finchè i pompieri (bombeiros) non vengono a riempire d'acqua tre grossi contenitori ai quali ancoriamo il muso e le semiali. Egidio Nobrega, responsabile del coordinamento operativo dell'aeroporto, si dimostra fin dall'inizio un prezioso aiuto. Poco dopo il nostro arrivo atterra un airbus 319 della tap, e quindi l'aeroporto rimarrà per alcune ore inoperabile a causa dell'eccezionalità della intensità del vento registrata.

  

1.8.2000 - Tenerife, Parco del Teide -

1.8.2000 - Parco del Teide, dipsacacea rosa -

1.8.2000 - Tenerife, Parco del Teide -

1.8.2000 - Tenerife, immagini -

1.8.2000 - No Limits Crew, volo per Funchal -

1.8.2000 - Oceano atlantico, l'immensità -

1.8.2000 - Aeroporto di Funchal, Bombeiros -

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